È uscito il mio libro: "L'ideologia della paura"
Disponibile da oggi sul sito dell'editore People
Alla fine è giunto il tempo di sollevare ufficialmente il velo dell’anonimato – non così impenetrabile per i più curiosi, a dire il vero – dal curatore di Osservatorio sul complottismo. Esce infatti oggi, sul sito dell’editore People, “L’ideologia della paura. Come il complottismo ha conquistato l’America e l’Europa”, un mio saggio che sistematizza e amplia il materiale raccolto in questi tre anni di esplosione delle teorie del complotto e che, attraverso una carrellata nella storia degli Stati Uniti, porta soprattutto avanti una tesi.
Il complottismo, cioè, non è – come vogliono i luoghi comuni – espressione di ignoranza, irrazionalismo o paranoia clinica, ma un’ideologia politica, dai caratteri tipicamente americani, che è tornata prepotentemente fra noi per restare, approfittando della crisi di identità della società occidentale.
Il complottismo ha poco a che fare con la manipolazione delle menti o con l’abboccare ingenuamente alle notizie false. È, piuttosto, un sistema parallelo di valori e di idee, un’ideologia della paura rivoluzionaria e restauratrice, prevaricante e violenta, che aspira a una rifondazione totale della nostra società sulla base di una presunta tradizione tradita e del ritorno a una mitica età dell’oro. Costituisce un pericolo non perché ci crederebbero alcuni matti e alienati, ma precisamente perché non è estraneo alle élite politiche e mediatiche, che, dagli Stati Uniti all’Europa, l’hanno inglobato nelle loro strategie di guerra culturale.
La tempesta perfetta che ha colpito il mondo fra il 2020 e il 2022, prima con la pandemia da Covid-19 e in seguito con l’invasione russa dell’Ucraina, ha fatto uscire le teorie del complotto dallo stato di marginalità in cui le democrazie erano a lungo riuscite a relegarle. L’accumulazione di emergenze e crisi sistemiche ha infatti abbattuto il muro di stigmatizzazione costruito attorno alle teorie del complotto fra gli anni Quaranta e Sessanta, accreditandole nuovamente, in segmenti sempre più vasti dell’opinione pubblica e della politica, come fonti legittime per accedere alla conoscenza e come valide critiche al potere.
Com’è potuto succedere? Perché gli Stati Uniti hanno giocato un ruolo così determinante nel plasmare l’ideologia del complotto? Come hanno potuto teorie del complotto impregnate d’America, come QAnon, attecchire in Europa? E quali strumenti abbiamo per evitare che il complottismo si trasformi nel populismo degli anni Venti e Trenta di questo secolo?
L’augurio, con questo libro, è di far luce su un fenomeno troppo spesso stereotipato e ridotto a curiosità macchiettistica, in particolare in Italia, e di comprenderne il contesto storico e politico. Perché non siamo di fronte a una temporanea deriva della contemporaneità, ma a un fantasma del passato che rappresenterà la più grave minaccia a ciò che resta delle nostre democrazie.
Jacopo Di Miceli
Per acquistare “L’ideologia della paura”: People
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